Ce la farò (feat. Sinomine)

Son tutt'uno con il buio e le luci di qua nemmeno più le percepisco, la lucidità mi manca e vorrei del rispetto non luci da star, se insegui il successo non di certo poi fuggi da qua.

Alla soglia dei 18 sai come mi sento, come se avessi dentro il corpo pugnali d'argento, non so quanti, un intervallo dai 10 ai 200, qui siamo in tanti con dei sogni e c'è un solo cassetto.

Io non voglio i denti d'oro, voglio i denti loro per sentirli urlare mentre piangono e diventi coro ogni singolo lamento di chi non ha mai capito che il mio cazzo di sorriso è fatto solo per decoro.

Non cercare una scusa, so farne più di te, queste fan le fusa, son soltanto gatte sudicie, non è mai conclusa la mia sfida con i “se”, sanno far del male ma non certo far del male a me.

Scusa, come stai? A me ci pensi mai? Stavolta sai che c'è?

Non mi controllerai, che poi ti vedo online ma non lo sei per me.

Non ti parlo affatto, già lo fa il mio sguardo, stai sicura non rimpiangerò tutte le notti in bianco in cui il vero traguardo era pensare "si, ce la farò".

Voglio stare tra gli artisti sottovalutati per poi fotterli quando in gara li avrò già raddoppiati, complimenti a quelli in alto che tra loro mimano le gesta per cui ebbe lo schianto, dopo il volo, Icaro.

Quarta notte che parlo con la faccia del diablo che minaccia e chiaro che mi strazia se sono chiuso in stanza per fare un'altra traccia che forse avrà del tifo, beh, certo farà schifo a me.

Ho i sogni poco duraturi ed io non vivo no, perché spero tanto inizio e fine non coincidano, tutto questo, si, è una gara in cui sai di aver perso perché non c'è mai falsa partenza, è falso tutto il resto. Penso ai problemi e ci medito ma per salvarmi non basta un equipe medico, posso salvarvi senza avere del merito, sanno di esser falsi e almeno in questo son veri, no?

Scusa, come stai? A me ci pensi mai? Stavolta sai che c'è?

Non mi controllerai, che poi ti vedo online ma non lo sei per me.

Non ti parlo affatto, già lo fa il mio sguardo, stai sicura non rimpiangerò tutte le notti in bianco in cui il vero traguardo era pensare "si, ce la farò".