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Certo non posso che cominciare Dall'ultimo suo giorno Sul letto di morte disteso in verticale Giaceva che non sembrava stesse così male Risuonavan tetri nella stanza I rintocchi toc toc toc tocchi Del suo orologio a pendolo da polso molto ambito E s'iniziò a parlar di lui a degno commiato Passeggiava in retromarcia con naturalezza E con quell'andatura volle poi girare il mondo Perciò si fece fare su misura e senza fretta Un bel mappamondo cubico e non tondo Mi disse un dì un uomo di scienza Dall'aspetto d'esperienza Che non si sapeva come il conte andasse avanti Col suo viver contrario della logica e dei quanti E per andar pensò di usare il treno Confidando che potesse degli oceani far traversata, è vero Ma presto constatò che non fu gesto arguto L'acquisto d'un biglietto solo ritorno e niente andata 3, 2, 1 era lui sono sicuro 5, 4, 3 assomiglia proprio a te Il conte alla rovescia vede il mondo in prospettiva E cerca il suo punto di fuga Anche mangiava in modo strano Masticando l'acqua qua qua qua Usava la forchetta s'era in brodo la minestra E se non la mangiava s'affacciava alla finestra Se per strada vedi una carrozza Spinta da cavalli clop clop cloppete Non ti intimorire, che dentro puoi trovare Il conte che passeggia su uno sdraio in mezzo al mare Non fu stravagante, né anticonformista Sebbene le persone lo considerasser tale Era in tutto normale dal suo punto di vista Che ritenersi strani è da gente banale 3, 2, 1 era lui sono sicuro 5, 4, 3 assomiglia proprio a te Il conte alla rovescia vede il mondo in prospettiva E cerca il suo punto di fuga
Writer(s): Tizio Bononcini Lyrics powered by www.musixmatch.com
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