Letras

Vi prego, signor questore, per favore Vogliate risparmiarmi quanto meno quest'ultima umiliazione Scioglietemi i polsi, almeno per adesso, poi Mi riammanettate, quando verrà il processo Sempre stato un uomo onesto, modesto e lavoratore E la mia mano così ferma nel battere il martello È la stessa che al mio stesso fratello poi spaccava il cuore Lo sa solo il Signore quanto pesa sto fardello E quanto dice il giornale stamane è vero Fatemi raccontare e vi giuro, sarò sincero Vivevo con mia madre e mio fratello al vicolo del moro La sera, quando tornavo dal lavoro, mamma era in soggiorno, bella Che faceva la garzetta e che cantava tutto il giorno Ma poi Gigi, mio fratello, cambiò di colpo Si fece prepotente, non voleva darmi ascolto Frequentava i peggio ambienti, con la peggio gente E quando era assente veniva a fare il prepotente con mamma Lui svuotava i cassetti e lei non diceva niente Sempre calma, sempre buona, muta come una santa Eppure, quando tornavo la sera era bianca come la cera Taceva, più non cantava, pregava e piangeva Le dissi, "Mamma, quanto è vero Iddio Se torna ancora non rispondo più manco del nome mio" E mi disse, "No, per l'amor di Dio, Gigi non è più lui È colpa degli amici, passeranno i giorni bui" Andai da Gigi a dire, "Mamma sta male, la vuoi piantare? Se muore di crepacuore, non ti saprò perdonare" E lui mi rise in faccia "Io faccio quello che mi pare, che ti piaccia o non ti piaccia" E mi lasciò così, senza nulla da dire Tornai a casa, diedi un bacio a mamma e me ne andai a dormire (Un bacio a mamma, un bacio a mamma...) Il giorno dopo, mi parve di sentire una lotta E c'era mamma che strillava con la voce rotta Diceva, "Gigi, ridammi l'anello, era di papà Ti prego, non ti compromettere con tuo fratello" "Di mio fratello non mi importa un fico secco Se vuole assaggia' il coltello, sono qua che l'aspetto" Embè fu un attimo, saltai giù da letto e scesi giù in salotto Me lo trovai con le braccia incrociate in petto Mi guardò con il suo sguardo da reietto e mi disse, "Che vuoi?" "Che voglio? Voglio che te ne vai e che non torni più da noi E che la smetti di fa' il prepotente con gli amici tuoi Che torni come prima, che ti cambi questa faccia Senza fare storie, senza che ci fai tanto il boiaccio" E disse, "A sto santerello serve una lezione vera" Prese un coltello, lo mise dietro la schiena Mamma urlava, spingeva, lo cercava di fermare Ma lui le dà una spinta e continua ad avanzare Poi alza il coltello carica il colpo e sferra Ma mamma si mette in mezzo, dà uno strillo e crolla a terra "Tu m'hai ammazzato mamma, bastardo, caino, infamone" Gli saltai addosso con la foga di un leone Gli fermai la mano, presi il coltello, glielo strappai Vidi tutto rosso e poi menai Menai Le senti le campane? Sarà mamma che passa Lasciateme anda' al funerale
Writer(s): Marco Anastasio, Stefano Tartaglini, Raffaele Lombardo Lyrics powered by www.musixmatch.com
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