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Crédits
INTERPRÉTATION
Fabrizio Moro
Chœurs
Roberto Cardelli
Piano
A. Torresani
Basse
Alessandro Inolti
Batterie
Danilo Molinari
Guitare électrique
Roberto Maccaroni
Guitare électrique
Claudio Junior Bielli
Synthétiseur
COMPOSITION ET PAROLES
Fabrizio Moro
Composition
Roberto Cardelli
Arrangement
PRODUCTION ET INGÉNIERIE
Fabrizio Moro
Production
Roberto Cardelli
Production
Andrea Mescolini
Ingénierie de montage
Giovanni Versari
Ingénierie de mastérisation
Giordano Colombo
Ingénierie de mixage
Mirko Cascio
Ingénierie de prise de son
Paroles
Non voglio credere che è sana questa esitazione
E che è sbagliato compromettermi senza ragione
Quello che sento non deve morire in me perché ci credo
Al limite lo metto dentro una canzone
Non voglio credere che posso solo bisbigliare
Che il tempo esiste solamente, sai, per invecchiare
Non voglio credere alla voce di un telegiornale
Non voglio credere
Non temete
Io non sono e non sarò quel che volete
Non dovete
Non potete
Ignorare la mia voce, la mia sete
Mi hanno detto di contare prima di parlare
Ma è giusto solo se non so quello che devo dire
Voglio trovare la mia strada prima di morire
Ma come faccio se non so nemmeno dove andare?
Ho messo in dubbio i sogni già alle scuole elementari
Vuoi fare il cantautore?
Saranno cazzi amari
Vuoi usare ogni neurone?
Saranno cazzi amari
Sarai spolpato da un sistema che ci vuole schiavi (tutti)
Non temete
Io non sono e non sarò quel che volete
Non dovete
Non potete
Ignorare la mia voce, la mia sete
E fra i coriandoli di questo assurdo carnevale
Non sono una comparsa ma l'attore principale
Seguirò il mio istinto consapevole che il vento può cambiare
Ma la barca sarò io a guidarla e non la mano di un padrone
Che limita, che mi dirige
Voglio svegliarmi libero e questo non transige
Il potere logora chi non ce l'ha
Ma anche chi ne abusa senza onestà
Non potete
Ignorare la mia voce, la mia sete
Non dovete
Ignorare la mia voce, la mia voce, la mia voce (la mia voce)
Ognuno vuole dire la sua
Nascosto dietro ad uno schermo poi compone un'idea
Rimane lì
Nei secoli dei secoli dei secoli dei secoli
Pensieri inavverati come inutili miracoli
È corretto avere un'opinione
Ma per farla rispettare a volte serve un bastone
E tu resta comodo lì
Tu resta chiuso al sicuro
Che il bastone non è grosso ma andrà bene nel culo
Sei un uomo libero, credici
Ma quant'è bella la parola "credici"
Ci fanno credere che non puoi crederci
Ma la mia voce è più forte
dell'identità di un'epoca in cui abbiamo scelto di non viverci
Ma la mia voce è più forte
dell'identità di un'epoca in cui abbiamo scelto di non viverci
Ma la mia voce è più forte
dell'identità di un'epoca in cui abbiamo scelto di non viverci
Writer(s): Roberto Cardelli, Fabrizio Mobrici
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