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Credits

PERFORMING ARTISTS
Klimt 1918
Klimt 1918
Performer
COMPOSITION & LYRICS
Francesco Paolo Conte
Francesco Paolo Conte
Composer
Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini
Songwriter

Lyrics

Solo l'amare, solo il conoscere conta Non l'aver amato Non l'aver conosciuto Dà angoscia il vivere di un consumato amore L'anima non cresce più Ecco, nel calore incantato della notte, che piena quaggiù Tra le curve del fiume e le sopite visioni della città sparsa di luci Echeggia ancora di mille vite Disamore, mistero, e miseria dei sensi, mi rendono nemiche le forme del mondo Che fino a ieri erano la mia ragione d'esistere Annoiato, stanco, rincaso, per neri piazzali di mercati, tristi strade intorno al porto fluviale Tra le baracche e i magazzini misti agli ultimi prati Lì mortale è il silenzio Ma giù, a viale Marconi Alla stazione di Trastevere, appare ancora dolce la sera Ai loro rioni, alle loro borgate, tornano su motori leggeri In tuta o coi calzoni di lavoro ma spinti da un festivo ardore I giovani, coi compagni sui sellini, ridenti, sporchi Gli ultimi avventori chiacchierano in piedi con voci alte nella notte, qua e là Ai tavolini dei locali ancora lucenti e semivuoti Stupenda e misera città Che m'hai insegnato ciò che allegri e feroci gli uomini imparano bambini Le piccole cose in cui la grandezza della vita in pace si scopre Come andare duri e pronti nella ressa delle strade Rivolgersi a un altro uomo senza tremare Non vergognarsi di guardare il denaro contato con pigre dita dal fattorino che suda Contro le facciate in corsa in un colore eterno d'estate A difendermi, a offendere, ad avere il mondo davanti agli occhi e non soltanto in cuore A capire che pochi conoscono le passioni in cui io sono vissuto Che non mi sono fraterni, eppure sono fratelli proprio nell'avere passioni di uomini Che allegri, inconsci, interi vivono di esperienze ignote a me Stupenda e misera città Che mi hai fatto fare esperienza di quella vita ignota Fino a farmi scoprire ciò che, in ognuno, era il mondo Una luna morente nel silenzio, che di lei vive Sbianca tra violenti ardori, che miseramente sulla terra muta di vita Coi bei viali, le vecchie viuzze Senza dar luce abbagliano E in tutto il mondo, le riflette lassù un po' di calda nuvolaglia È la notte più bella dell'estate Trastevere, in un odore di paglia di vecchie stalle, di svuotate osterie, non dorme ancora Gli angoli bui, le pareti placide risuonano d'incantati rumori Uomini e ragazzi se ne tornano a casa Sotto festoni di luci ormai sole Verso i loro vicoli, che intasano buio e immondizia Con quel passo blando da cui più l'anima era invasa Quando veramente amavo, quando veramente volevo capire E come allora, scompaiono cantando
Writer(s): Francesco Paolo Conte, Pier Paolo Pasolini Lyrics powered by www.musixmatch.com
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