Un avaro

Ho paura del futuro Di un licenziamento prematuro Di finire sotto un ponte O incornato da un rinoceronte Ho paura che in futuro Vivere sarà talmente duro La mia casa devastata da un ciclone Rovinato dalla crisi del mattone Ho paura di restare solo Che rispuntino i contagi di vaiolo Di morire di morte violenta È per questo che non volo E pertanto è meglio che non spenda niente Che mi astenga da contatti con la gente Tenga tutto quanto per me Del domani non si può sapere mica Può succedere di tutto nella vita Faccio scorte pure di caffè Ho paura quando vedo un mussulmano Quando sento puzza di metano Ho paura dell'ago di una siringa Della spina in gola se mangio un'aringa Ho paura della luce spenta Di chi si fa ragione con violenza Di chi è gentile e mi invita a cena Per poi piantarmi una forchetta sulla schiena Ho paura dei linotipisti Del risotto con i funghi misti Ho paura di farmi una vita nuova Sai quel che lasci, non quel che si trova E pertanto è meglio che non spenda niente Che mi astenga da contatti con la gente Tenga tutto quanto per me Del domani non si può sapere mica Può succedere di tutto nella vita Faccio scorte pure di caffè Ho paura di un conflitto nucleare Ho paura pure di nuotare Se non attendo almeno un paio d'ore dopo il pasto Finirò stecchito sul fondo del mare Ho paura del rifiuto Che non mi asportino i rifiuti Ho paura di trovarmi in un imbuto O bacchettato dal Maestro Nuti Ho paura dell'amore Ho paura che mi spezzi il Temo qualunque giornalista musicale A cui la rima cuore-amore fa cagare E pertanto è meglio che non spenda niente Che mi astenga da contatti con la gente Tenga tutto quanto per me Del domani non si può sapere mica Può succedere di tutto nella vita Meglio che rinunci anche a te Poi non è successo niente E di occasioni io ne ho perse tante Un po' come per Giovanni Drogo La paura è sempre stata un giogo È per questo che son diventato avaro E lo dico col mio sorriso più amaro