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RANCORE - ARLECCHINO
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Credits

PERFORMING ARTISTS
Rancore
Rancore
Performer
COMPOSITION & LYRICS
Tarek Iurcich
Tarek Iurcich
Lyrics
Mattia Crescini
Mattia Crescini
Composer
Cristiano Campana
Cristiano Campana
Composer
Alessandro Marinelli
Alessandro Marinelli
Composer

Lyrics

Lui non si arrampica tra i palazzi come se fosse un ragnetto Non fa il fotografo, il giornalista, poi va a difendere il ghetto Non ha uno scheletro d'adamantio non c'è rigeneramento Non ha nè villa con maggiordomo ne superpoteri da superuomo Quando è sè stesso davvero non sa tenere un comportamento E adesso che di fantastico non c'è niente si è sciolto anche il quartetto E se la sera esce dopo cena non sa saltare da un tetto Eppure è così veloce che puntualmente fa tardi all'appuntamento Non vive nuvole d'oro, non ha le stelle incise sul petto Al primo palleggio che ha fatto a calcetto una pallonata sul setto Per ogni canna una calamita naviga contro vento Sempre vittima dello spazio contro i predatori del tempo Non veste da scolaretta, da repubblica marinara Non ha costruttori che mettono in atto una macchina d'accessori E non ha un guardaroba che varia, ha costumi prodotti in Italia Perché quando si arrabbia và oltre il verde, assume tutti i colori Ma com'è che si dice a Roma? "Pezza", ora si l'ha capito Perché è a forza di prendere pezze, che la mamma gli ha fatto un vestito Ora un'ombra si aggira a Venezia, ha rubato alla corte dei diavoli Se conosci una strada diversa, gondoliere, portalo a Napoli Un paese che è nato da tanti pezzi, questo si era capito Collegati nel tempo da un'aria che poi piano piano ogni pezza ha unito Ora un'ombra si aggira in Italia ha rubato fingendosi una parodia Conosci una strada, secondaria, gondoliere portalo via Arriva vestito da spazzacamino poi ruba gli anelli quando fa l'inchino Poi ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino Prima era tutto nero corvino poi rosso, amaranto poi verde e turchino Poi ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino Roma, Napoli, Bergamo fino a Firenze, Palermo, Milano e Torino Poi ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino Prima, in tasca neanche un quattrino, dopo, arriva e ruba il bottino Scrive le rime sopra il taccuino, poi vi saluta vi fa l'occhiolino E poi ciao Non diventa insetto, non rimane nel letto, non fa colazione E dentro lo Stige la madre ha sbagliato ha infilato soltanto il tallone Non veste più largo, il cavallo che aveva ce l'ha Pantalone E il giro del mondo in 80 giorni l'ha fatto perché è un fattone Come un barone non scenderà, come un visconte si dimezzerà Quandò cliccò cercò su Virgilio trovò una finestra per l'aldilà Ma bazzica sempre da solo all'inferno e Gerusalemme non libererà E dov'è papà quando la città crolla? Non porta a nulla, ma la città crolla E dov'è un amico che va sulla Luna? Dove il senno è chiuso dentro un'ampolla Non tiene certo dei dolci a casa, se ha pareti di pastafrolla Non vede più Silvia, Laura s'accolla Poi con Francesca era un po' prematura Prima di vendere l'anima al quadro non vide che era una caricatura Lui non cerca il patto col diavolo, se è una rottura di cazzo eterna E vive al limite tra un castello che vola e un mondo nell'entroterra Ora un'ombra si muove in Italia, ha rubato fingendosi una parodia Conosci una strada che sia secondaria, gondoliere portalo via Arriva vestito da spazzacamino poi ruba gli anelli quando fa l'inchino Poi ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino Prima era tutto nero corvino poi rosso, amaranto poi verde e turchino Poi ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino Roma, Napoli, Bergamo fino a Firenze, Palermo, Milano e Torino Poi ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino Prima, in tasca neanche un quattrino, dopo, arriva e ruba il bottino Scrive le rime sopra il taccuino, poi vi saluta vi fa l'occhiolino E poi ciao Ciao Poi vi saluta, vi fa l'occhiolino e poi ciao Ciao Non ha figli né mogli che girano in mezzo ai papaveri, ha pochi ricordi Lui non sta tra girasoli, fiori, mangiatori di fagioli, signori Non ti urla davanti quando gli amici lo lasciano solo tra i fiordi Non ha rettili che escono fuori dai fogli né palloncini coi cuori Lui non vive una vita a puntini sdraiato sul fiume del divertimento Anche quando c'è un ombra che lo aspetta, non ti dà solo un bacio di fretta Non è rivoluzione che allatterà il popolo solo col seno scoperto Lui non fa colazione sull'erba, è da un po' che non vede una tetta Anche senza vestire di un nero elegante lui vola usando l'ombrello I filosofi della sua crew non lo portano giù né lo portano sù Lui non ha dei colori uniformi divisi precisi con un righello Alla sua foto non applichi quattro colori, ne servono molti di più Non è luce in faccia che chiama il ragazzo nel buio alla sua vocazione Non lo toccano neanche con un dito quando sta in fase di creazione È per rompere questa realtà con la voce che squarcierà questa canzone Non è vero che questo non è un rapper, non è vero che è un'imitazione Non è vero che è un'imitazione Ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino Non è vero che è un'imitazione Ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino Roma, Napoli, Bergamo fino a Firenze, Palermo, Milano e Torino Poi ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino Prima, in tasca neanche un quattrino, dopo, arriva e ruba il bottino Scrive le rime sopra il taccuino, poi vi saluta vi fa l'occhiolino E poi ciao
Writer(s): Tarek Iurcich, Mattia Crescini, Cristiano Campana, Alessandro Marinelli Lyrics powered by www.musixmatch.com
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