L'UOMO CHE FOTOGRAFAVA LE NUVOLE

Come adesso e lo sai come ieri proprio io che non credevo alle favole Se mi cerchi al mattino mi vedi fotografare le nuvole Nella testa pensieri a martello e la fronte e le mani le ho sempre più ruvide, più ruvide

Dormo poco, la notte rincorro gioco a carte a metà con la luna e non ho mai avuto fortuna di giorno solo una volta quando ti ho conosciuta un’aereo lassù che mi porta in un posto impossibile qui tutto sembra difficile Voglio tornare invisibile fotografare le nuvole fotografare le nuvole

E d’improvviso la pioggia, ma io già lo sapevo, fotografavo le nuvole e davo un nome alla gente vorrei correre dal mio disordine sentirmi forte come quando mi sei accanto fotografava le nuvole, quest’uomo che non si arrende

Come adesso e lo sai anche domani sarei pronto a rischiare e ricominciare senza nemmeno pensarci anche se sto perdendo i minuti, i capelli, ma non i sorrisi e il suonare del vento in quest’alba è il più bello fra tutti i vinili fotografare le nuvole fotografavo le nuvole, le nuvole

E d’improvviso la pioggia, ma io già lo sapevo, sull’asfalto le note, suonavo le gocce e davo un nome alla gente e vorrei correre dal mio disordine sentirmi forte come quando mi sei accanto fotografava le nuvole, quest’uomo che non si arrende

Chi nasce libero vive sognando la vita scivola e da un piedistallo ti senti grande ma è solo un miraggio e vorrei correre, nel mio disordine sentirmi forte come quando mi sei accanto fotografavo le nuvole, per vivere lassù sopra le nuvole sopra le nuvole sopra le nuvole ti senti grande ma è solo un miraggio e vorrei correre, nel mio disordine sentirmi forte come quando mi sei accanto fotografavo le nuvole, per vivere lassù sopra le nuvole