nomadi #145

Non mi fido del pianto di una donna

Tantomeno del sorriso di un uomo

Non mi fido se conviene la cosa

Perché penso all'inghippo dopo

Ho avuto varie tipe tutte tope

L'ultima valeva sempre doppio

Mamma dorme ma l'azienda cuoce

La vuole veloce, grigio topo

Facevamo prendere i libri polvere

Siam finiti in strada in poche parole

La porto a cena da vero nobile

Ma da Brahim, da vero nomade

Ho preso posto e sto bello comodo

E i miei randagi staranno comodi

Più non mi scomodo, più ti scomodi

L'unico italiano in un campo nomadi

Ma non ho paura e, tranquilla, sono al sicuro

Non sarà fortuna, né per Dio né per nessuno

Se non guadagno non vengo perché mi chiudo

E il vero guaio, è che sono ancora nessuno

O vado a stomaco vuoto, per lasciarli a digiuno