音樂影片
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積分
演出藝人
Anastasio
聲樂
詞曲
Anastasio
作詞
Marco Lancs
作曲
Edoardo Lupacchini
作曲
Riccardo Castelli
作曲
Raffaele Lombardo
作曲
Enrico Botta
作曲
João Tavares Filho
作曲
製作與工程團隊
Marco Lancs
製作人
歌詞
[Intro]
Progresso e repressione
Distruggere il passato, fondare il futuro
Metteremo in ordine a colpi di cannone
Il comando è solo uno: avanti, march
[Verse 1]
Non esiste nessun'altra direzione che non sia il progresso
Chiunque intralcerà la nostra marcia finirà soppresso
La sentite questa puzza di carogna?
Le blatte sono fuori dalle fogna
E appena arrivate già pretendono diritti
Invece di star zitti e di crepare di vergogna
E ci penseremo noi
Laddove non arriverà la tisi ad ingrassare agli avvoltoi
Arriveremo noi, e poi
Li macineremo come il grano nei frantoi
È finito il tempo del disordine, comincia a correre
Finite le misure morbide, bisogna mordere
Se vogliono la guerra che guerra sia
Se vogliono vedere Cristo che croce sia
La polizia non ha fantasia da sempre
Tanto se c'è l'artiglieria non serve
Nel centro di Parigi infatti sfilano i plotoni
Contro le barriere fanno file di cannoni
Sulle barricate sono armati di moschetto
Protetti da barili di legno e reti di letto
Lo sanno pure loro quanto dureranno poco
Qualcuno grida: "Fuoco!"
[Verse 2]
La palla di cannone vola e sfiora
Leggera lo stradone come se
Se non ci fosse fretta, lenta come se
Non arrivasse mai
E invece arriva eccome
E dopo mille ancora
Colpi a mille miglia all'ora
Spari di cannone giù a ripetizione
Chi non scappa muore, chi non muore implora
Ma il soldato-automa spara sul bersaglio
Pure se la folla fugge allo sbaraglio
Puzzerà di sangue e polvere da sparo
Ma il comando è chiaro: avanti, march
[Verse 3]
Baudelaire
Ritorna dalle barricate bianco come il gesso
Il soldato che versava il sangue adesso versa il vino
Alla grande festa, grida al progresso, brinda al destino
Ed il poverello ed il signorino lanciano il grido: "Modernité"
Baudelaire
Schifa la marmaglia informe degli intrattenuti
Che danno baci a chi gli ha dato solamente sputi
Il nuovo mondo battezzato al sangue dei caduti
E il passato è già passato e l'hanno cancellato tutti
E i morti trascinati, i crani frantumarsi
Legna, calcinacci sparsi e merda di cavallo
Il sangue raggrumato è ancora nel selciato
E l'erba che ci cresce puzza di metallo
[Verse 4]
Parigi taglia le radici per dimenticarlo
Di giorno si muove di fretta, odia il ritardo
Lo spreco, l'inutile, batte l'incudine il fabbro
E quando viene la sera si gode il ballo
Ipnotizzato dalle paillettes e dalle soubrettes
Berrà il suo veleno, penserà a tutt'altro
Amnesia di Stato
Dal massacro è cambiato tutto
Parigi che sembra una vecchia coperta di trucco
Nuovi palazzi, nuovi stradoni, nuovi lampioni di ferro battuto
Il mondo nuovo
Cambia più in fretta, molto più in fretta del cuore di un uomo
Il poeta cammina da solo, affranto
E scrive che quanto è rimasto di sacro è colato nel suolo
Insieme con il sangue durante il massacro
È sepolto tra fogne umide
E le coperte dei mendicanti nelle strade luride
In ogni scarto umano sottratto all'utile
E giunto a casa
La sua camera è l'unica cosa rimasta immutata
La sua passeggiata è durata un'era
Entra e si getta sul suo giaciglio
[Outro]
E dalla ringhiera si vede un cigno
Fuggito alla gabbia che sguazza nella polvere
In cerca d'acqua
Sublime e sgraziato
Ricorda quel lago a cui l'hanno strappato
Alza lo sguardo ad un cielo secco, beffardo
Color della ruggine e grida
"Quando scenderai, acqua?
Quando esploderai, fulmine?"
Written by: Anastasio, Edoardo Lupacchini, Enrico Botta, João Tavares Filho, Marco Lanciotti, Raffaele Lombardo, Riccardo Castelli


